Il cervello dell’essere umano: un corpo di genio

Noi umani siamo tra gli esseri viventi quelli con il cervello più sviluppato e di questo siamo molto fieri. Spesso ci identifichiamo con esso al punto da dimenticare tutto il resto del corpo che pur abbiamo. Quello che sfugge ai più è che quando si parla del nostro genio il pensiero va subito alle grandi opere che abbiamo realizzato: tecnologia e arte. Ci dimentichiamo che l’espressione più fine della genialità umana in realtà è il nostro stesso corpo, di cui il cervello è una parte.

Tra corpo e cervello c’è un rapporto intimo, indissolubile che era già vivo tanto tempo fa, quando ancora le nostre opere erano lungi dal diventare quello che sono adesso. Per molti secoli, il vero colpo di genio è stato il nostro stesso corpo e, a pensarci bene, probabilmente è ancora così. Il corpo rimane l’opera più geniale che il cervello abbia mai partorito (sempre che non sia stato il corpo a partorire il cervello!).

Cervello: maneggiare con cautela

Lasciate che vi spieghi.

Torniamo un attimo indietro, ad un pomeriggio di più o meno 40’000 anni fa. Uno dei nostri avi sta correndo. Non fa jogging, né si prepara ad una maratona. Corre per sopravvivere. È uno dei tanti predatori. E quell’avo ha un corpo e un cervello identici a quelli di cui noi stessi, oggi, siamo dotati.

Pur avendo egli un cervello grande più o meno il triplo di quello del più intelligente tra gli animali che lo circondano, invece di pensare, corre. Insegue una preda. Forse si tratta di un capriolo sull’appennino bolognese o di un’antilope su un qualche altopiano dell’Africa meridionale.

Tuttavia, rispetto agli altri predatori, egli si distingue per alcune caratteristiche ben precise:

  • Non corre come un felino che non sa se riuscirà a raggiungere la preda e abbatterla.
  • Corre con passo sicuro e deciso, come chi è certo che alla fine la spunterà sulla preda.

 

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