IL FUTURO DELL’ AGOPUNTURA

Quale sarà?
L’agopuntura è una pratica millenaria e domandarsi se una pratica millenaria avrà un futuro è una perdita di tempo.
Io preferisco non perdere tempo e domandarmi piuttosto quale sarà il futuro dell’agopuntura e che forma assumerà questa antica arte medica.

AGOPUNTURA COME ARTE MEDICA MILLENARIA E CANGIANTE (IN COSTANTE TRASFORMAZIONE)

Il futuro dell’ agopuntura affonda le sue radici nel passato.

L’agopuntura accompagna l’uomo nella sua vita ormai da tanti anni. Da millenni sul pianeta terra alcuni uomini cercano di difendere e preservare la propria salute e quella del genere umano perfezionando l’arte di stimolare in modo “gentile” la superficie cutanea per influenzare le funzioni di corpo e mente.

In tutti questi millenni l’agopuntura ha assunto molte forme.
 

Talvolta la stimolazione della cute è stata fatta tramite punte di freccia, altre volte con piccole incisioni, altre ancora con il calore prodotto dalla combustione di un erba, altre ancora tramite l’applicazione di un unguento o di un decotto di erbe. Oggi per lo più la stimolazione è il frutto dell’infissione di un sottilissimo ago che penetra per pochi millimetri nella pelle. Ma non è il solo modo.

In agopuntura passato e presente convivono costantemente: si continuano a eseguire pratiche antiche come se fossero moderne e si introducono varianti moderne che conciliano l’antico con il moderno.

Questa pratica è così antica che potremmo dire non abbia avuto inizio in quanto esiste da sempre. In oriente, non è possibile parlare di un prima e di un dopo l’agopuntura. Questa arte è sempre esistita come se si trattasse di una pratica istintiva, umana. Al pari della terapia per bocca, in cui invece si cerca di influenzare le funzioni di mente e corpo tramite l’assunzione di erbe, minerali, prodotti animali o prodotti sintetici.

OLTRE I “SE” E I “MA”

Oggi talvolta ci si domanda “se” l’agopuntura funzioni, come se fosse possibile concepire che l’uomo abbia portato con sé attraverso i millenni questa pratica che “forse” non gli serviva. Concedo agli scettici di mestiere questa prospettiva, ma rimango perplesso se viene assunta da uomini che si autoproclamano “rigorosi” (ossia scientifici).

Ho avuto la fortuna di avere tanti maestri nel corso del mio percorso di apprendimento dell’agopuntura. Italiani, cinese, giapponesi.

Dai cinesi e dai giapponesi ho ricevuto qualcosa in più: insegnamenti teorici e pratici, ma soprattutto il racconto della storia dell’agopuntura. Mi hanno raccontato come è andata. Mi hanno narrato di un tempo non lontano in cui con l’agopuntura i loro padri e i loro nonni hanno veramente difeso la salute degli uomini.

Non hanno tentato di farlo, lo hanno fatto!

Pensate ai sintomi più gravi che vi vengono in mente e la malattie più temute. Bene, per quelle l’agopuntura aveva, fino a poco tempo fa, larga (e a quanto sappiamo efficace) applicazione. Il fatto che le malattie non venissero “debellate” dalla faccia della terra, non era dovuto al fatto che l’agopuntura non era “scientifica” o forse non funzionava, ma al fatto che le condizioni igienico sanitarie e il welfare non erano già a livello di quelli moderni. Come del resto accadeva in occidente.

Per chi rifiuta che l’agopuntura abbia avuto un passato glorioso, naturalmente, viene spontaneo pensare che questa arte medica sia un retaggio dell’uomo “pre-moderno”, destinata a scomparire a motivo del trionfo della medicina occidentale moderna.

Per chi invece ha avuto la fortuna di conoscere l’agopuntura da vicino, come medico o come paziente, invece, è plausibile interrogarsi sul futuro dell’agopuntura, (anche perché incarna al meglio tutti i principi della modernità come i costrutti di rete/web, retroazione/feedback).

Anzi per costoro l’agopuntura ha di certo un futuro, che tuttavia non è prevedibile, perché dipenderà da quello che noi faremo di lei: una scienza, un’arte, una tecnica o tutte queste cose assieme.

Il futuro dell’agopuntura? Il futuro non si prevede, si costruisce.

COME E’ ARRIVATA L’AGOPUNTURA IN EUROPA

L’agopuntura è giunta in Europa grazie a maestri cinesi e vietnamiti in fuga dai loro paesi. Parliamo di persone che nel loro paese erano professionisti stimati a cui la gente si rivolgeva per risolvere i propri problemi di salute.

Veri e propri medici. Non stregoni, ma medici.

Molti di loro esercitavano la professione all’interno delle strutture ospedaliere statali, ed erano pagati dallo stato per prestare il loro servizio.

Alcuni avevano una formazione esclusivamente accademica, ma la maggior parte poteva vantare oltre alla formazione accademica anche una formazione “familiare”. Famiglie di medici da molte generazioni. Costoro erano quindi forti di una doppia formazione che gli consentiva di affiancare alla solidità dell’accademia l’efficacia delle tradizioni familiari.

LA TRADIZIONE FAMILIARE (PERCHE’ UNA TRADIZIONE FAMILIARE)

Dobbiamo pensare che la più grande ricchezza che un padre poteva desiderare trasmettere ad un figlio (e ancora oggi per certi versi è così) era la capacità di crearsi uno stipendio con cui mantenersi. Le famiglie di agopuntori grazie all’esperienza costruita nei secoli avevano acquisito la capacità di prendersi cura in modo efficace delle persone. Altrimenti avrebbero chiuso bottega. Tutta questa esperienza consisteva in formule di agopuntura efficaci, ma anche in modi efficaci di formulare diagnosi e prognosi per i disturbi più comuni in quei tempi e in quei luoghi.

Avevano perfezionato una medicina sostenibile.

Il figlio che riceveva questo patrimonio di saper fare poteva dire di avere una certa garanzia di mantenere sé e la propria famiglia. Quella, infatti, che riceveva non era una scienza, ma un’arte. La famiglia aveva tutto l’interesse a non divulgare così facilmente i propri segreti, per evitare che altri potessero competere con lei sul territorio. Ma questo non era espressione di artifizio, ma di arte.

L’ACCADEMIA

Al tempo stesso in Cina esisteva “la scuola imperiale”. Una sorta di Università in cui si formavano i professionisti che servivano l’imperatore, si prendevano cura di lui e lo aiutavano nel governo del paese e nella conquista di nuove terre e ricchezza. Alla scuola imperiale c’era anche un dipartimento dedicato alla medicina.

Con i secoli la scuola imperiale è diventata università. Anche in questa sede veniva insegnata e studiata l’agopuntura come arte medica. I medici imperiali prima e universitari poi dovevano prendersi cura dell’imperatore, dei governanti e delle più alte cariche. Anche ad essi era richiesta efficacia ed efficienza. Tuttavia, a differenza delle famiglie che avevano interesse a non condividere i propri segreti, nelle università i medici furono protagonisti di lavori di “sistematizzazione” ed “evoluzione” basati sulla condivisione dei saperi.

Lavoravano al perfezionamento della medicina del presente per creare la medicina del futuro.

Come in tutti i contesti universitari la condivisione non era mai “totale”. I grandi professori e medici preferivano sempre tenere per sé e per i propri allievi diretti qualche piccolo segreto da spendere nelle lotte di potere intestine all’accademia stessa. Tuttavia, condividevano abbastanza per poter creare sistematizzazione e innovazione.

LA RIVOLUZIONE CULTURALE E LA MTC

Fino a prima della rivoluzione culturale i medici si distinguevano quindi in base alla loro formazione prevalente, in coloro che lavoravano mettendo in pratica la tradizione familiare che avevano ricevuto in dote e coloro invece che lavoravano mettendo in pratica l’insegnamento universitario.

Poi venne la rivoluzione culturale.

La Cina cercò di sbarazzarsi della propria medicina per sostituirla con la medicina occidentale (Western Medicine).

Tuttavia, pochi anni dopo fu lo stesso Mao a riabilitare la medicina cinese, in quanto più “sostenibile” della medicina occidentale.

Tuttavia, gli anni della “messa al bando”, non mancarono di lasciare i propri segni. Mao chiese ad alcuni medici di strutturare una formulazione della medicina cinese classica che fosse completamente priva di riferimenti all’individuo, alla spiritualità. Così venne codificata la Medicina Tradizionale Cinese (MTC). Tuttavia, i medici che fecero ciò erano di formazione prevalentemente erboristica. Essi crearono un modello teorico adatto a valorizzare l’erboristeria, ma che penalizzava invece l’agopuntura.

Oggi infatti si parla di MTC per riferirsi all’intero corpus della medicina cinese che comprende: agopuntura, farmacologia, massaggio, dietetica, ginnastiche. Le 5 tecniche terapeutiche hanno molti elementi teorico pratici in comune, ma si distinguono per importanti originalità. La MTC cercò di omologare le 5 tecniche con l’effetto di penalizzare le agopuntura massaggio e ginnastiche e di premiare erboristeria e dietetica. L’agopuntura era viva, semplificata, ma viva.

L’AGOPUNTURA CONTEMPORANEA IN EUROPA E ITALIA

Il futuro dell’agopuntura parte dal presente.

Quale agopuntura si pratica qui in Italia oggi?

La domanda non è inopportuna.

Trascuriamo in questa sede gli agopuntori che abbiano appreso l’arte dell’agopuntura in oriente (non sono mancati medici italiani che già negli anni ’60 e ’70 si sono recati da soli in Cina e là hanno appreso l’arte dell’agopuntura).

La prima agopuntura che è stata insegnata qui, nel vecchio continente, a partire dal dopo guerra, era un’agopuntura classica, con radici sia nell’accademia sia nelle tradizioni familiari. Era frutto di una lunga pratica, familiare o accademica, da cui era stata distillata una teoria.

In un secondo momento sono giunti dalla Cina medici che già si erano formati esclusivamente nelle moderne università di MTC. Essi hanno insegnato un’agopuntura moderna. I loro insegnamenti erano frutto della loro esperienza recente e di quella dei loro insegnanti, ma avevano smarrito tutta l’esperienza millenaria che i loro predecessori avevano ereditato dalle famiglie di medici e dall’accademia.

 

L’AGOPUNTURA IN ITALIA OGGI E NEI PROSSIMI 5 ANNI

Così in Italia oggi si distinguono due categorie di medici agopuntori. I primi si sono formati apprendendo l’agopuntura classica, i secondi, invece, hanno appreso la MTC.

La cosa, tuttavia, non deve stupirci, perché questa è solo una delle tante volte in cui l’agopuntura si è trasformata pur rimanendo se stessa. È viva e vegeta, nonostante l’uomo e la storia.

Negli ultimi dieci anni sempre più medici in Italia si sono avvicinati all’agopuntura e hanno portato a termine un percorso di studi di 3-4 anni grazie al quale hanno appreso l’agopuntura moderna ossia la MTC.

Nei prossimi 5 anni possiamo aspettarci che sempre più medici saranno in grado di svolgere trattamenti di agopuntura secondo la MTC e che sempre più persone potranno dire di aver curato o guarito i propri problemi di salute grazie all’agopuntura.

La prospettiva immediata è quindi che l’agopuntura diventi una opzione terapeutica senza pregiudizi.

Fino a non pochi anni fa, infatti, l’agopuntura era considerata una pratica truffaldina: pura suggestione travestita da antica e illustre medicina del passato. Ricordo ancora che quando cominciavo a praticare agopuntura alcune persone mi raccontavano che erano state sconsigliate di farla da parte dei propri medici e alcune persino dal prete.

L’AGOPUNTURA IN ITALIA NEI PROSSIMI 10 ANNI

Sempre più medici si avvicinano all’agopuntura in giovane età. Molti addirittura cominciano a studiare agopuntura appena terminata la facoltà di medicina (Ho avuto la fortuna di avere questa esperienza).

Questi medici vivranno la loro vita professionale come dei veri e propri bilingui, imparando ad alternare l’ago al bisturi/farmaco e il bisturi/farmaco all’ago. Per costoro sarà sempre più facile voler estendere la propria curiosità oltre la MTC alla riscoperta dell’agopuntura classica delle tradizioni familiari e accademiche.

Questo costante dialogo tra ago e bisturi, tra Yin Yang e scienze biomediche, farà di questi medici agopuntori non solo degli ottimi professionisti, ma anche dei veri e propri ricercatori.

 

MEDICI BILINGUE

Medici bilingue, raffinati ricercatori clinici.

Oggi la ricerca in agopuntura in Italia (e nel mondo occidentale) è soprattutto una ricerca di risultati statisticamente significativi che riescano a convincere l’establishment medico scientifico e politico a “non ostacolare l’agopuntura” e se possibile promuoverla.

Questa ricerca ha una missione importante. È necessario “smitizzare” l’agopuntura e restituirle la sua dignità di arte medica.

Ma … dal momento che sempre più medici cominceranno lo studio dell’agopuntura fin da giovani, non avranno più bisogno di prove: si convinceranno con la loro stessa esperienza (che è sempre il modo migliore di persuadere se stessi).

Tra 10 anni la ricerca in agopuntura in Italia sarà orientata sempre di più all’individuazione di innovative combinazioni di punti di agopuntura efficaci per il trattamento di disturbi di interesse medico psicologico. Come accade in Cina.

Tra 10 anni il medico agopuntore sarà sempre meno un ricercatore di evidenze e sempre di più un rinnovato ricercatore di qualità e innovazione.

Inoltre c’è da considerare un secondo aspetto che faciliterà proprio in paesi come il nostro la riscoperta e rivitalizzazione dell’agopuntura: la difficoltà logistica di praticare una buona farmacologia cinese.

Dobbiamo considerare che in Cina la farmacologia è la pratica di MTC più diffusa tra i medici cinesi. Il lettore inesperto consideri che in Cina la farmacologia di MTC viene utilizzata per il trattamento di tutto lo spettro dei disturbi medici moderni: dal raffreddore al cancro, dall’ansia alla piscosi. Non stiamo dunque parlando di integratori erboristici a basso dosaggio come accade qui in Italia.

Tutto ciò va a scapito dell’agopuntura, circoscritta al trattamento dei disturbi osteomuscolari e neurologici.

In Cina l’attenzione dei ricercatori e degli innovatori è calamitata dalla farmacologia. In Italia l’approvvigionamento delle erbe cinesi è complesso e talvolta impossibile in tempi clinicamente utili. Questo stimola i medici interessati ai principi della medicina cinese a perfezionare sempre più la loro agopuntura piuttosto che ricorrere alla farmacologia per colmare i limiti di una agopuntura semplificata come quella proposta dalla MTC. Se ci muoviamo bene potremmo diventare agopuntori alla pari con i maestri cinesi. Ci vorrà “solo” un po’ di umiltà, di rigore e di dedizione.

Per questi due motivi, (1) agopuntori giovani e (2) minore facilità nel ricorso alla farmacologia, ritengo che tra 10 anni il livello dell’agopuntura in Italia sarà molto elevato e ci interesseremo di come utilizzare l’agopuntura per il trattamento di disturbi di tutto lo spettro dei disturbi di salute anche gravi.

AGOPUNTURA IN ITALIA TRA 15 ANNI

Qualcuno potrebbe ritenere esagerato spingersi così in là nel fare previsioni. Tuttavia, se non ci si spinge abbastanza in là nel tempo si corre il rischio di pensare che “siamo già arrivati” e si perde entusiasmo e rigore nel presente.

Ci si lascia andare e si perde tutto quanto è stato ottenuto.

Tra 15 anni ci saranno medici agopuntori che da 15 anni praticano con regolarità agopuntura come loro unica professione. In 15 anni avranno potuto sistematizzare la loro pratica e stabilizzare i propri risultati clinici. Il medico agopuntore avrà delle performance stabili, predicibili, replicabili, trasmissibili. La sua pratica sarà solida e inattaccabile. Saprà autocorreggersi.

Tra 15 anni un professionista di tale portata potrà confrontarsi alla luce del sole con medici titolari di altre specialità.

Tra i due non ci sarà più disparità. Entrambi saranno “medici”, punto e basta.

Ciò che conterà sarà l’esperienza, i risultati, la pratica e la scienza. Quello che accade oggi è che, senza che ciò sia esplicitato, il medico agopuntore appare come colui che deve ancora dimostrare la propria “scientificità”, mentre il medico “ufficiale” è colui che, scientifico e rigoroso per definizione,  non ha nulla da dimostrare.

IL DIALOGO TRA PARI

Un dialogo tra pari oggi (2018) non è possibile.

Tra 15 anni i due potranno guardarsi negli occhi con rinnovata stima reciproca. Potranno percepirsi come la teoria dei fotoni e la teoria dei campi elettromagnetici: due punti di vista per spiegare la stessa realtà.

Il professionista sarà stimato da pazienti e colleghi in virtù dei suoi risultati: come dovrebbe accadere per tutti i professionisti.

Il ricercatore sarà sia un clinico sia un raffinato fisiologo.

Come clinico rigoroso continuerà a perfezionare i protocolli di valutazione e trattamento più efficaci per curare i problemi di salute acuti e cronici, non gravi e gravi.

Come fisiologo raffinato contribuirà a completare la conoscenza che abbiamo del funzionamento della mente e del corpo.

Le persone si rivolgeranno al medico agopuntore regolarmente per la cura dei propri problemi di salute. in molti casi addirittura si rivolgeranno direttamente a lui in quanto consapevoli che l’agopuntura è la terapia più efficace ed efficiente per molti disturbi di salute. Eviteranno quindi di sottoporsi prima al trattamento proposto dalla medicina occidentale solo perché è l’unica scientificamente validato.

 

IL FUTURO DELL’AGOPUNTURA? CONCLUSIONI

E’  così che vedo il futuro di questa antica e modernissima professione. Adesso vi saluto … perché vado a dare il mio contributo a costruirlo.

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